STORIA

Il rifugio “Prospero Marchetti” in costruzione – estate del 1905
Si stanno facendo gli ultimi preparativi prima dell’inaugurazione del rifugio
Monte Stivo: il rifugio “Prospero Marchetti” inaugurato il 7 ottobre 1906

Voluto con forza da tutta la società arcense, con una gara contro il tempo, il rifugio venne inaugurato il 7 ottobre 1906 e intitolato a Prospero Marchetti: egli infatti, originario di Arco, fu il fondatore e il primo presidente della Società Alpina del Trentino (così si chiamava la S.A.T. – Società Alpinisti Tridentini – nel 1906). 

Voluto con forza da tutta la società arcense, con una gara contro il tempo,
il rifugio venne inaugurato il 7 ottobre 1906 e intitolato a Prospero Marchetti: egli infatti, originario di Arco,
fu il fondatore e il primo presidente della Società Alpina del Trentino (così si chiamava la S.A.T. – Società Alpinisti Tridentini – nel 1906). 

Con l’entrata in guerra dell’Italia nel 1915 ogni attività della Società cessò e nel 1917 venne ufficialmente sciolta dall’autorità austriaca per la sua presunta attività a favore dell’Italia. Durante la Prima Guerra Mondiale il rifugio venne danneggiato gravemente e nel 1922 la Direzione della S.A.T. centrale (la sezione di Arco nascerà solo nel 1931) decise di provvedere alla sua ricostruzione e di affidarne la gestione e custodia alla guida alpina Angelo Conti di Bolognano, che diventò così il primo gestore del rifugio. L’attività gestionale venne però interrotta dalla Seconda Guerra Mondiale e ciò che non fecero i proiettili e le bombe lo fecero i saccheggi.

L’Assemblea dei Delegati della S.A.T. centrale nel 1948, visto lo stato del rifugio, decise di alienarlo e di non farvi più alcuna spesa. Ma la sezione di Arco, dichiaratasi disposta ad assumersi l’onere e l’onore di una graduale ristrutturazione, nel 1949 decise di aprire una sottoscrizione presso la Cassa Rurale di Arco fra “tutti coloro che sono amici delle montagne”, al fine di raccogliere la somma necessaria: i lavori durarono cinque anni e il 25 luglio 1954 la sezione ritrovò il suo rifugio affidandone la gestione ad Augusto Tambosi e nel 1955 a Camilla Finotti.

Negli anni successivi venne tenuta dai soci fino al 25 giugno 1989, anno in cui il rifugio, completamente ristrutturato, venne affidato a vari gestori che si susseguiranno nel tempo: Roberto Leonardi, Paolo Calzà e Matteo Calzà. Sempre nello stesso anno, sulla cima, venne installato il punto panoramico “Italo Marchetti” dedicato al pronipote e presidente onorario della sezione S.A.T. di Arco dove, con l’ausilio di frecce indicative in bronzo, si possono tuttora riconoscere le montagne circostanti.
Per ricordare il centenario di fondazione della S.A.T. nel 2006 la sezione di Arco organizza il 112° Congresso provinciale e una targa come ricordo viene posata sulla parete esterna del rifugio.

Nel 2014 il rifugio viene preso in carico dalla sede centrale che ne cura la ristrutturazione. Dopo una chiusura durata più di due anni il rifugio viene riaperto il 27 dicembre 2017 dal giovane veronese Alberto Bighellini.
Il Monte Stivo è apprezzato in ogni stagione per il suo ambiente, per i magnifici panorami e per le innumerevoli attività sportive possibili: sci, ciaspole, trekking, mountain bike, trail running, parapendio e non solo. 

Con l’entrata in guerra dell’Italia nel 1915 ogni attività della Società cessò e nel 1917 venne ufficialmente sciolta dall’autorità austriaca per la sua presunta attività a favore dell’Italia. Durante la Prima Guerra Mondiale il rifugio venne danneggiato gravemente e nel 1922 la Direzione della S.A.T. centrale (la sezione di Arco nascerà solo nel 1931) decise di provvedere alla sua ricostruzione e di affidarne la gestione e custodia alla guida alpina Angelo Conti di Bolognano, che diventò così il primo gestore del rifugio. L’attività gestionale venne però interrotta dalla Seconda Guerra Mondiale e ciò che non fecero i proiettili e le bombe lo fecero i saccheggi.

Trasporto di un ferito dal Monte Stivo (1911). Il primo portatore è la guida Angelo Conti
Il rifugio Marchetti con la facciata in legno, risalente ai primi del Novecento
Angelo Conti con alcuni familiari e dei soldati italiani al rifugio “Prospero Marchetti”
Rifugio Marchetti: il progetto del gennaio 1953 in scala 1:50
1956: gran nevicata quell’anno sullo Stivo. Ecco come si presentava il rifugio Marchetti a quanti, nonostante la neve, vollero raggiungerlo
Gli ultimi ritocchi sul tetto del rifugio Marchetti prima dell’inaugurazione – 1954
Il giorno dell’inaugurazione: 25 luglio 1954

L’Assemblea dei Delegati della S.A.T. centrale nel 1948, visto lo stato del rifugio, decise di alienarlo e di non farvi più alcuna spesa. Ma la sezione di Arco, dichiaratasi disposta ad assumersi l’onere e l’onore di una graduale ristrutturazione, nel 1949 decise di aprire una sottoscrizione presso la Cassa Rurale di Arco fra “tutti coloro che sono amici delle montagne”, al fine di raccogliere la somma necessaria: i lavori durarono cinque anni e il 25 luglio 1954 la sezione ritrovò il suo rifugio affidandone la gestione ad Augusto Tambosi e nel 1955 a Camilla Finotti.

Negli anni successivi venne tenuta dai soci fino al 25 giugno 1989, anno in cui il rifugio, completamente ristrutturato, venne affidato a vari gestori che si susseguiranno nel tempo: Roberto Leonardi, Paolo Calzà e Matteo Calzà. Sempre nello stesso anno, sulla cima, venne installato il punto panoramico “Italo Marchetti” dedicato al pronipote e presidente onorario della sezione S.A.T. di Arco dove, con l’ausilio di frecce indicative in bronzo, si possono tuttora riconoscere le montagne circostanti. Per ricordare il centenario di fondazione della S.A.T. nel 2006 la sezione di Arco organizza il 112° Congresso provinciale e una targa come ricordo viene posata sulla parete esterna del rifugio.

1989 – L’efficientissima squadra dell’impresa Rossaro di Tione; il lavoro in quota non è mai cosa facile. L’ala nuova del rifugio sta per essere ultimata
1989 – E’ il grande giorno dell’inaugurazione del nuovo rifugio. La squadra logistica dei volontari è pronta, l’attenderà un duro giorno di lavoro
1989 – Foto aerea del rifugio Marchetti mentre era in pieno svolgimento il raduno di scialpinismo
1989 – Altro momento importante è l’inaugurazione del “Punto panoramico Italo Marchetti”. Centinaia le cime indicate dalle frecce in bronzo su un panorama a 360 gradi. Autori del lavoro Giuliano Emanuelli e Sergio Calzà (a sinistra della foto). Vicino a Italo Marchetti il sindaco di Arco Selenio Ioppi
1989 – Don Augusto Tamburini, socio da sempre della Sat, benedice la nuova costruzione. Assiste visibilmente commosso il presidente della sezione Sergio Calzà, motore e anima di tutta l’operazione rifugio. A destra il presidente della Sat centrale di Trento Enrico Zobele
Rifugio Marchetti prima della ristrutturazione
Inaugurazione ufficiale del Rifugio Stivo nel 2018

Nel 2014 il rifugio viene preso in carico dalla sede centrale che ne cura la ristrutturazione. Dopo una chiusura durata più di due anni il rifugio viene riaperto il 27 dicembre 2017 dal giovane veronese Alberto Bighellini. Il Monte Stivo è apprezzato in ogni stagione per il suo ambiente, per i magnifici panorami e per le innumerevoli attività sportive possibili: sci, ciaspole, trekking, mountain bike, trail running, parapendio e non solo.